cookie sono dei piccoli file testuali che vengono automaticamente salvati sul dispositivo quando si naviga su Internet. Essi hanno la funzione di rendere riconoscibile l’utente ed altre informazioni ad esso associate.
Alcune di queste informazioni servono a migliorare l’esperienza sul sito, ad esempio ricordando la lingua utilizzata o gli articoli presenti nel carrello di un ecommerce. Si potrebbe paragonare ai ticket che riceviamo quando lasciamo un capo in lavanderia, e con lo stesso ticket possiamo tornare a riprenderlo.

Allo stesso modo, altri cookie contengono altre informazioni che servono al proprietario del sito per fini pubblicitari e di profilazione. Attraverso queste informazioni possiamo essere “identificati” e ricevere quindi annunci pubblicitari personalizzati a seconda delle varie azioni che abbiamo compiuto su un determinato sito.
Alcuni utenti provano una vera sensazione di “allarme spionaggio” quando su Facebook trovano un annuncio pubblicitario contenente esattamente l’articolo che hanno visualizzato poco prima. È semplicemente una automazione che collega i cookie del sito contenente l’articolo in vendita, con una campagna pubblicitaria mirata a “le persone che hanno visitato la pagina dell’articolo xyz”.

UNA PUBBLICITÀ MIGLIORE – PER UTENTI E VENDITORI

Tralasciando le obiezioni sul continuo tracciamento che subiamo su Internet, possiamo affermare che in parte questo porta ad una pubblicità migliore:

  • per gli utenti: gli annunci pubblicitari saranno pertinenti ai nostri interessi, sarà più facile confrontare le offerte dei concorrenti e spesso otterremo promozioni e codici sconto.
  • per le aziende: il budget pubblicitario verrà speso in maniera migliore, verso utenti che sono interessati alla nostra offerta/settore, senza disturbare un pubblico viceversa non interessato.

GDPR

Le ultime novità sulla normativa privacy (GDPR) includono ovviamente anche l’online: per poter utilizzare i cookie di profilazione e marketing, i siti devono richiedere l’autorizzazione all’utente, fornendogli tutte le informazioni sul trattamento che i suoi dati riceveranno. Non sono più ammessi i taciti consensi (es.: “continuando la navigazione accetti i cookie…”) e nemmeno form di accettazione pre-compilati (es.: “clicca su ok per accettare tutti i cookie”), tuttavia moltissimi siti ad oggi (12 novembre 2018) non sono in regola, e la cosa preoccupante è che molti sono di proprietà di agenzie web, web designer, consulenti di web marketing, grandi aziende e addirittura siti istituzionali.

ACCETTARE O NON ACCETTARE

Se si ha fiducia in un sito non c’è ragione di non accettare i cookie: se saranno trattati in maniera corretta ne trarremo solo vantaggi in termini di user experience senza incorrere in pubblicità asfissiante.
Se non abbiamo fiducia in un determinato sito, la soluzione migliore è visitarlo con la funzione di “NAVIGAZIONE ANONIMA” del nostro browser, evitando così di generare cookie durante la visita.

Questa è una soluzione anche nel caso di siti poco trasparenti: infatti se un sito volesse, può usare tutti i cookie che vuole anche se non clicchiamo sull’autorizzazione (rischiando però gravi sanzioni).